Tremori

Tremando entra nel bar con un allegro sorriso,
In un completo verde scuro ed un Panama per capello.
Sul suo viso rughe scolpite dal sole, sulle mani
Piccole macchie epatiche marroni.
I bottoni della sua camicia sono aperti fino allo sterno,
Rivelano l’insopportabilità di una torrida estate romana,
Angiomi rubino, piccole ciliegie, capillari rotti,
Seppur nascondendosi dietro una fina peluria argentata
Colorano di rosso il sul petto.
Un neo solitario situato sotto al labbro inferiore
Pallido e screpolato non è da confondersi
Con le nuove lentiggini che gli ricoprono il volto, è un segno distintivo.
Trema, affannandosi a sollevare la tazzina, portarla alla bocca
Con entrambe le mani e tutte e dieci le dita.
In silenzio gocciola e sbrodola ma riesce nell’intento
Finalmente deglutisce d’un fiato, riprovarci sarebbe estenuante,
è la volta del cornetto, semplice, forse un po’ troppo friabile
Inavvertitamente le narici aspirano lo zucchero a velo
Mentre inevitabilmente alcune briciole cadono su scarpe ben lucidate.
Chiede il conto con voce tremebonda e profonda,
Una che ha fumato sigari prodigalmente, ne è testimone la barba,
Grattandosi il naso da bevitore per giungere alla cassa traballa
Paga con monetine dorate ed è pronto a procedere con la giornata,
Nonostante il portafoglio ora faccia i capricci e si rifiuti
Di far ritorno nella tasca. La sfida è frustrante,
Una questione di pazienza e rinuncia
Arrendendosi a tenerlo in mano mentre con l’altra
Accenna a sollevare il cappello abbassando il capo
Saluta il barista il cassiere e come era entrato
Tremando esce dal bar con un allegro sorriso.
[Featured photo: by artist unknown]
[English version]