Il gioco di Macromicro [un breve racconto esoterico]

Ashan e Altea erano due pianeti,
fluttuanti nello Spazio di uno stesso Cosmo.
Erano molto diversi.
Ashan era un’artista, Altea uno scienziato.
Lemuria e Atlantide erano due continenti,
emersi nello stesso Pianeta.
Erano molto diversi.
Lemuria era un’artista, Atlantide uno scienziato.
Des e Sin erano due emisferi,
facenti parte dello stesso cervello.
Erano molto diversi.
Des era un’artista, Sin uno scienziato.

***

Ashan e Altea mandarono ciascuno i propri uomini
a vagare nello Spazio di uno stesso Cosmo,
al fine di evolversi attraverso l’esperienza.
Entrambe le fazioni approdarono su un Pianeta nuovo.
Entrambe le fazioni approdarono sul Pianeta Terra.
All’epoca i livelli vibrazionali erano alti
ed il naturale stato di pura consapevolezza,
unica, una ed universale,
comprendeva ogni cosa.
Nessuna materia era immobilmente racchiusa
in una singolare forma solida,
costretta ai limiti dello Spazio e del Tempo.
Era la quarta dimensione.
***
Lemuria e Atlantide coabitarono il Pianeta
e lo fecero in maniera pacifica ma diversa.
Lemuria prediligeva un’esistenza armonica
permeata di spiritualità,
credendo nella placida e pacifica legge dell’Uno
e sempre in contatto con le proprie origini.
Atlantide scelse invece di avvalersi del suo ingegno
guardando in avanti nello Spazio e nel Tempo,
creando, inventando ed elaborando
innovazioni tecnologiche
che avrebbero “migliorato”
le condizioni di vita sul Pianeta.
***
Lemuria e Atlantide non riuscivano a comunicare,
Lemuria lo faceva con la mente, Atlantide con le parole.
Atlantide dai pensieri nascosti
decise di conquistare il mondo
e l’inevitabile scontro
portò Lemuria ad adattarsi,
imparando a parlare
e assimilando rapidamente le tecnologie di Atlantide.
Atlantide, dal canto suo,
non reputò speciale o utile la spiritualità di Lemuria,
e non si prodigò in alcun modo ad avvicinarvisi
o salvarla.
Nel Tempo, Lemuria perse quindi il contatto
con il Tutto e con l’Uno,
scendendo di grado di consapevolezza
e seguendo le nuove tecnologie
che l’avrebbero finalmente, fatalmente,
portato alla perdizione.
***
Undicimila anni fa
il cataclisma provocato
da ciò che i più chiamarono
il diluvio universale
proiettò la Terra
in uno stato di pura sopravvivenza.
Gli abitanti dovettero ineluttabilmente barattare
la loro consapevolezza
con una più necessaria praticità,
adoperando il cervello e non la mente,
allontanandosi da sé
per salvare sé stessi.
Impararono a creare arnesi e lavorare la terra,
piuttosto che coglierne naturalmente i frutti;
impararono a creare armi e fare la guerra,
piuttosto che condividere un’armonica pace;
dimenticando una volta per tutte
la loro purezza e le loro origini.
***
Des e Sin non si capiscono,
non trovano l’equilibrio
tra l’emisfero creativo e quello razionale,
tra il poeta e l’ingegnere.
Si chiedono cosa sia successo,
da dove vengono e perché sono qui?
Se lo sono dimenticati.
Possibile che non si ricordino?
Possibile che non si ricordino la loro civiltà
fluttuante nello Spazio di uno stesso Cosmo
al fine di evolversi attraverso l’esperienza
e facente parte di un stesso, unico, cervello.