Undicimilaseicentottanta

Senza bagagli, senza voltarsi,
portando con se solo il ricordo,
di tutto ciò che nel passato è stato meraviglioso.
Senza mai però desiderarne il ripetersi.
Senza mai rimpiangere gli ‘amori’ passati, gli amici perduti,
le battaglie perse e quelle che avremmo preferito non vincere.
La vita, tempo definito in uno spazio infinito,
un succedersi di incontri e perpetui eventi,
rimanendone nulla fuorché la sensazione.
Si, già te ne ho parlato.
Quella che ci fa sentire vivi, che ci riempie.

Questo il mio augurio a te caro essere,
un distacco dal tempo, dal passato, dal presente e dal futuro,
per vivere in modo atemporale tutte le sensazioni
che troverai sul tuo cammino:
per le vallate, i monti, i deserti, le giungle e i mari
interminabili ed infiniti,
ma soprattutto mai uguali.

Che tu possa sorprenderti del sole che per te è sorto
ad ogni aurora prima della tua esistenza, dopo la tua esistenza,
ma soprattutto in questi 32 anni, in questi 11680 giorni.
Hai visto il sole 11680 volte, quante volte te ne sei sorpreso?

Quando saranno piú i giorni che passerai a meravigliarti,
avrai trovato la pace ed il sorriso che stai cercando.

Amati all’infinito,
non per il tempo in cui puoi farlo,
ma per lo spazio in cui puoi diffondere questo amore.
Amati all’infinito,
Per te, per l’umanità e per la vita stessa.

Roma, 26 luglio 2007 [pubblicato sotto lo pseudonimo Gale Beaufort]